Chi sono
Quando mi viene chiesto di cosa mi occupo, faccio spesso fatica a spiegarlo in modo semplice e chiaro, perché mi viene naturale utilizzare parole difficili, specialistiche, caratteristiche del linguaggio tecnico che utilizzo ogni giorno, come inbound, coaching, customer, intake, funnel, KPI, lead, ecc. C’è un momento in cui sulla faccia dei miei interlocutori si vede chiaramente la nebbia che gli sta offuscando il cervello e più provo a spiegarmi e meno loro capiscono: hanno attivato alcune barriere cognitive di difesa che suggeriscono loro di attaccare o scappare e semplicemente sono scappate. Questo perché lo sforzo richiesto per comprendere la mia spiegazione è maggiore rispetto al beneficio che ne avrebbero tratto dallo sforzo di comprendermi! Tutto ciò mi ha fatto riflettere più volte.
Pensavo: come può essere che mi occupo di comunicazione, di contenuti, di marketing, di formazione, di coaching e non riesco a spiegare alla gente che lavoro faccio? È un paradosso!
A questo punto, ho ritenuto indispensabile cambiare, capovolgendo la prospettiva e andando a modificare la domanda originale (come si dice nel coaching “chi domanda comanda”… ma questa è un’altra storia): non più “che lavoro fai?” bensì “quali problemi risolvi?” Messa in questo modo cambia tutto. Quali problemi risolvo ai miei clienti? Perché si rivolgono a me e non vanno da qualcun altro? In cosa sono loro utile?
Proprio la focalizzazione sulle soluzioni personalizzate costituisce da anni il mio modello di lavoro, sia nell’ambito delle consulenze di marketing e vendita sia nell’ambito del business coaching, ovvero i miei due ambiti di attività.
Ambiti spesso distinti che ho cercato di collegare, andando a razionalizzare un modello che, partendo dalla componente fondamentale e insostituibile di ogni attività, ovvero le persone, si potesse sviluppare attraverso processi chiari, condivisibili, replicabili e scalabili per arrivare alla concretizzazione e commercializzazione di prodotti e/o servizi. Semplice, no?
Con l’intento di condividere oltre venticinque anni di esperienze professionali e umane è così nato il MODELLO 3P: persone, processi e prodotti!
Francis Frei, docente della Harvard Business School, sostiene che la fiducia sia costituita sostanzialmente da 3 elementi: empatia, logica e autenticità. Elementi che condivido e cerco di applicare quotidianamente con clienti e collaboratori. Se sono empatico posso comprendere le esigenze delle persone e avvicinarmi a loro. Se sono logico, posso accompagnarle col ragionamento attraverso i processi più funzionali alla creazione dei loro prodotti/servizi migliori. Ma devo essere soprattutto autentico, per far comprendere loro che mi fa piacere aiutarli, perché è quello che ho scelto di fare nella vita, e lo faccio con passione da sempre. Quando riesco a trasmettere questi tre elementi, riesco ad instaurare relazioni di fiducia, durevoli nel tempo. Capire con chi parlo, mi permette di usare il linguaggio giusto, di proporre i contenuti più attrattivi e personalizzati, di supportarli nello sviluppo di prodotti/servizi più mirati, ottimizzando gli investimenti e aumentandone i profitti.
Ah, quasi dimenticavo: io quale problema risolvo ai miei clienti?
Affianco imprenditori e manager nella definizione degli obiettivi e nell’applicazione delle strategie finalizzate a rendere profittevole la loro presenza sul mercato, con particolare attenzione al mondo digitale. La mia esperienza personale e professionale si arricchisce di una costante attività di ricerca, studio e formazione. Il mio scopo è creare armonia e benessere per me, per la mia famiglia e per tutte le persone che lavorano con me. Il mio obiettivo è individuare e perseguire il raggiungimento del perfetto equilibrio tra prodotti/servizi, processi e persone che li governano, affiancandole, in ambito aziendale e/o privato, per consentire loro di individuare ed esprimere il proprio potenziale.
Amo ripetere che “C’è solo un tipo di successo: fare della propria vita ciò che si desidera… a condizione di saperlo!”. Chiaro, no?